In caso di successione, il coniuge ha un ruolo centrale nella legge italiana. Che si tratti di matrimonio civile o unione civile, il partner superstite gode di una protezione legale speciale. Ma cosa spetta esattamente al coniuge in caso di morte dell’altro partner? E come cambiano i suoi diritti in presenza di figli, genitori o altri familiari?
In questo articolo ti spieghiamo in modo chiaro quali sono i diritti del coniuge nella successione, come si calcola la sua quota ereditaria e quali tutele esistono anche in assenza di testamento.
Chi è considerato “coniuge” per la legge
Ai fini della successione, per coniuge si intende la persona legalmente sposata con il defunto o unita civilmente con lui o lei (nel caso delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, secondo la legge 76/2016).
Il convivente non sposato, anche se stabilmente legato affettivamente al defunto, non ha diritto automatico all’eredità, a meno che non sia indicato in un testamento.
Successione legittima: cosa spetta al coniuge senza testamento
Se non esiste un testamento, la legge italiana stabilisce delle quote fisse per il coniuge:
1. Se ci sono anche figli: il coniuge ha diritto a un terzo dell’eredità, mentre i figli si dividono i due terzi.
2. Se ci sono più figli: il coniuge riceve sempre un terzo, mentre i figli si dividono i due terzi.
3. Se non ci sono figli ma ci sono genitori o nonni: il coniuge ha diritto a due terzi, mentre agli ascendenti spetta un terzo.
4. Se non ci sono né figli né ascendenti: il coniuge eredita tutto il patrimonio.
In ogni caso, il coniuge ha sempre diritto a continuare a vivere nella casa familiare e a utilizzare il mobilio, anche se questi beni non rientrano nella sua quota ereditaria.
Successione con testamento: cosa può cambiare
Il coniuge rientra tra i cosiddetti legittimari: anche in presenza di un testamento, non può essere escluso dall’eredità.
La legge gli riserva una “quota di legittima” che varia in base alla composizione familiare. Qualsiasi disposizione testamentaria che ne leda i diritti può essere impugnata con un’azione di riduzione.
Quindi anche se esiste un testamento, il coniuge ha sempre diritto a ricevere almeno la parte che gli spetta per legge.
Altri diritti del coniuge superstite
Oltre alla quota di eredità, il coniuge superstite ha diritto a:
1. Continuare a vivere nella casa coniugale, anche se di proprietà esclusiva del defunto.
2. Ricevere la pensione di reversibilità, se ne ha i requisiti.
3. Percepire il TFR maturato, in qualità di primo beneficiario legittimo.
4. Esercitare diritti successori anche in caso di separazione, se non c’era addebito della colpa.
In caso di separazione con addebito, il coniuge perde i diritti successori. In caso di divorzio, non è più considerato erede.
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4. Costruire una successione serena e rispettosa, anche in situazioni familiari complesse.
Ogni storia familiare è diversa, ma il diritto del coniuge resta una garanzia che va rispettata e compresa. Con Memoriae, puoi farlo in modo semplice, legale e sicuro.
Conclusione
Il coniuge ha diritti chiari e protetti nella successione, sia in presenza che in assenza di testamento. Queste tutele non possono essere eliminate e rappresentano un pilastro della normativa italiana in materia ereditaria.
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