Voltura e Chiusura Utenze Domestiche

Voltura e Chiusura Utenze Domestiche

Voltura o chiusura delle utenze domestiche dopo un decesso: cosa fare

Quando una persona cara viene a mancare, oltre al dolore e al vuoto emotivo, ci si trova a gestire una serie di incombenze burocratiche, tra cui la gestione delle utenze domestiche intestate al defunto.

Luce, gas, acqua, telefono e internet non si disattivano automaticamente: è necessario scegliere se procedere con la voltura o con la chiusura del contratto. Queste operazioni richiedono attenzione, documenti specifici e tempistiche precise.

Voltura delle utenze: in cosa consiste

La voltura è l'operazione con cui si modifica l'intestatario di un contratto esistente, mantenendo attiva la fornitura senza interruzioni. In caso di decesso, la voltura può essere richiesta da un erede, da un convivente o da un altro soggetto che continuerà a occupare l'immobile.

Ogni fornitore ha le proprie procedure, ma in generale servono: il certificato di morte, un documento d'identità del nuovo intestatario, il codice POD (per l'energia elettrica) o PDR (per il gas), e un'autocertificazione del legame con il defunto.

La voltura per decesso è gratuita o agevolata presso molti fornitori, in base alla normativa ARERA (Delibera 200/99 e successive integrazioni), ma è sempre bene verificare i costi con il proprio gestore.

Quando bisogna chiudere le utenze

Se l'immobile non verrà più abitato, oppure è destinato alla vendita, la scelta più appropriata può essere la cessazione del contratto. In questo caso, la fornitura viene disattivata definitivamente e il contatore, se presente, viene sigillato.

Per richiedere la chiusura del contratto servono: il certificato di morte, i dati dell'intestatario deceduto, il codice cliente del contratto, un documento del richiedente, e un'autocertificazione di erede.

È importante sapere che i consumi continuano a essere fatturati fino al momento effettivo della chiusura. Per questo, è consigliabile agire tempestivamente per evitare bollette inutili o conguagli inattesi.

Come si gestiscono le utenze in caso di successione

Durante una successione ereditaria, la gestione delle utenze rientra tra le pratiche da affrontare con ordine. La casa può essere assegnata a un erede, venduta, o lasciata momentaneamente vuota: ogni situazione comporta scelte differenti sulla gestione dei contratti attivi.

In assenza di accordo tra gli eredi, la voltura può essere richiesta da uno solo di essi, ma può comportare problemi se non accompagnata da consenso o delega. È buona prassi che gli eredi concordino formalmente su chi debba subentrare nei contratti o chiedere la cessazione delle forniture.

Tempistiche e consigli pratici

Non esiste un termine legale rigido per procedere con voltura o chiusura, ma è bene agire entro 30 giorni dal decesso per evitare costi superflui. In alcune regioni o comuni, la mancata comunicazione può influire anche su imposte come la TARI, se l'utenza resta attiva e non si segnala il decesso.

È consigliabile raccogliere in anticipo tutti i dati contrattuali (codice cliente, POD/PDR, copia bollette) e preparare le certificazioni richieste per evitare rifiuti o ritardi nell'accettazione delle richieste.

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