Quando muore una persona cara, il dolore lascia spesso spazio al disorientamento. In quei primi momenti, oltre all'impatto emotivo, emergono anche le necessità pratiche e organizzative. Tra queste, una delle più urgenti è l'organizzazione del funerale.
Chi deve prendersi la responsabilità di contattare l'impresa funebre? Chi sceglie dove seppellire o se optare per la cremazione? Chi si fa carico delle spese e firma i documenti? La risposta a queste domande non è sempre immediata, perché la legge non stabilisce un unico soggetto obbligato, ma affida tutto a una combinazione di ruoli familiari, volontà del defunto e buon senso.
Chi ha il diritto e il dovere di organizzare il funerale
In assenza di indicazioni scritte da parte del defunto, il diritto di decidere sul destino del corpo spetta in primo luogo ai familiari più stretti, secondo un ordine gerarchico: il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli, e così via.
Il principio di base è quello del rispetto della volontà del defunto. Se questa non è conosciuta, la responsabilità ricade sulla persona più vicina per legame familiare e affettivo. In caso di disaccordo tra più parenti di pari grado, la giurisprudenza (es. Cass. Civ. sent. n. 16137/2017) prevede che si tenga conto della relazione affettiva, del maggior coinvolgimento nella vita del defunto, e in ultima istanza si può ricorrere al giudice.
Se non ci sono familiari, o se questi rinunciano formalmente, sarà il Comune a provvedere al funerale in forma essenziale.
Il ruolo delle volontà espresse in vita
Se la persona deceduta aveva lasciato un testamento o una dichiarazione scritta riguardo al proprio funerale (ad esempio il desiderio di essere cremata o sepolta in un luogo preciso), tali volontà devono essere rispettate. Anche in forma non notarile, esse rappresentano una guida importante per la famiglia.
La Legge 130/2001 in tema di cremazione e le circolari ministeriali riconoscono validità alle volontà espresse anche tramite iscrizione ad associazioni pro-cremazione o con delega scritta a un familiare. È dunque utile informarsi e, quando possibile, conservare tali indicazioni in un luogo accessibile.
Chi firma con l'impresa funebre e si fa carico dei costi
Chi si rivolge all'impresa funebre firma un contratto per i servizi funebri e, da quel momento, assume l'impegno economico verso la ditta incaricata. È importante chiarire che, anche se si è eredi, ciò non implica un obbligo automatico di pagamento dei costi funerari se non si è firmato alcun accordo.
La persona che paga il funerale potrà, se lo desidera, chiedere il rimborso alla massa ereditaria, sempre che vi siano fondi disponibili. È quindi fondamentale conservare tutte le fatture e le ricevute, così da poter eventualmente inserirle nelle spese di successione e dedurle fiscalmente, laddove previsto.
Come gestire le decisioni tra più familiari
Organizzare un funerale significa prendere rapidamente numerose decisioni: luogo e modalità della cerimonia, tipo di sepoltura, scelta dell'impresa, budget, pubblicazione degli annunci, fiori, musica e molto altro.
Quando ci sono più figli, fratelli o parenti coinvolti, può accadere che vi siano pareri discordanti. In questi casi, è utile che una persona venga delegata come referente, per agevolare i rapporti con l'impresa funebre e con gli uffici pubblici. L'armonia e il dialogo in questi momenti sono fondamentali, perché le scelte prese lasceranno un segno emotivo duraturo su tutti i familiari.
In alcune famiglie esistono tensioni pregresse che possono emergere in modo ancora più forte in questa fase. Proprio per questo, in mancanza di volontà chiare del defunto, è essenziale cercare il compromesso e mantenere il rispetto reciproco.
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