Quando si parla di successione ereditaria, la posizione del coniuge può cambiare profondamente a seconda che si tratti di una separazione o di un divorzio. La legge italiana stabilisce diritti differenti per il coniuge separato rispetto a quello divorziato, soprattutto in termini di eredità, quote di legittima e diritto di abitazione.
In questo articolo ti spieghiamo in modo semplice e completo cosa accade quando il coniuge è separato o divorziato, e quali accorgimenti adottare nel testamento per evitare conflitti o invalidità.
Il Coniuge Separato Ha Ancora Diritti Ereditari
In caso di separazione legale, i coniugi restano ancora formalmente sposati, anche se vivono separati e cessano i doveri di convivenza. Ai fini successori, questo significa che il coniuge separato mantiene i diritti ereditari, salvo che la separazione sia stata pronunciata con addebito.
Lo prevede l'articolo 548 del Codice Civile: se la separazione è "senza colpa", il coniuge separato ha gli stessi diritti successori di quello non separato, quindi:
– una quota di legittima (es. 1/2 in presenza di un solo figlio);
– il diritto di abitazione sulla casa coniugale (art. 540 c.c.);
– l'uso dei mobili che la corredano.
Se invece la separazione è stata pronunciata con addebito al coniuge superstite, questo perde i diritti ereditari, ma può avere un "assegno vitalizio" solo se si trovava in stato di bisogno.
Il Coniuge Divorziato Perde Ogni Diritto Sull'Eredità
Dopo il divorzio, il legame giuridico tra i coniugi è definitivamente sciolto. Il coniuge divorziato è considerato un soggetto terzo, e non ha alcun diritto sull'eredità dell'ex coniuge, né come legittimario né come erede legale.
Questo significa che, in assenza di testamento, il coniuge divorziato:
– non riceve alcuna quota ereditaria;
– non ha diritto di abitazione;
– non può impugnare il testamento in quanto non più erede legittimario.
Può ricevere qualcosa solo se l'ex coniuge lo ha espressamente indicato nel testamento, ma in tal caso sarà trattato come un qualunque altro beneficiario e potrà ricevere solo nella quota disponibile.
Eccezione: L'Assegno Divorzile
L'unico caso in cui il coniuge divorziato può vantare diritti successori è previsto dall'art. 9-bis della Legge 898/1970: se al momento della morte dell'ex coniuge riceveva un assegno divorzile, può chiedere un assegno periodico a carico dell'eredità, a condizione che:
– non si sia risposato;
– sia in stato di bisogno;
– ci siano beni ereditari sufficienti.
Questa misura non è un'eredità, ma una forma di tutela economica, che può essere ridotta o esclusa in presenza di altri eredi con pari diritti.
Separato o Divorziato: Cosa Scrivere Nel Testamento?
Se si è legalmente separati, è importante chiarire nel testamento se si desidera lasciare qualcosa al coniuge oppure no, per evitare che la legge attribuisca automaticamente i diritti. In presenza di separazione con addebito, è possibile escludere il coniuge senza rischio di impugnazioni.
In caso di divorzio, ogni legame patrimoniale viene meno, ma è comunque possibile includere l'ex coniuge nel testamento – ad esempio per riconoscenza, o per tutelare eventuali figli comuni – specificando chiaramente l'entità del lascito e il motivo.
In entrambi i casi, è fondamentale che il testamento sia redatto nel rispetto della normativa e con attenzione ai dettagli, per evitare invalidità, interpretazioni ambigue o contenziosi familiari.
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