Dopo un lutto, oltre al dolore emotivo, i familiari si trovano spesso a gestire una mole di adempimenti legali e fiscali. La successione ereditaria non è un processo automatico, ma richiede documentazione specifica, rispetto delle scadenze e attenzione alle disposizioni di legge.
La corretta gestione della burocrazia è fondamentale per evitare errori, sanzioni o contestazioni tra eredi. Conoscere in anticipo quali documenti sono necessari rappresenta il primo passo per affrontare la successione in modo ordinato e conforme alla normativa.
Dichiarazione di successione: cos'è e chi deve presentarla
La dichiarazione di successione è il documento principale che dà avvio al processo fiscale e catastale successivo alla morte. Va presentata entro 12 mesi dalla data del decesso all'Agenzia delle Entrate, come previsto dall'art. 28 del D.Lgs. 346/1990.
Sono obbligati a presentarla: gli eredi, i legatari, gli esecutori testamentari e i rappresentanti legali di soggetti coinvolti (art. 31 D.Lgs. 346/1990).
I documenti necessari includono: certificato di morte, certificati di stato di famiglia del defunto e degli eredi, visure catastali e atti di proprietà, estratti conto bancari e documentazione di altri beni mobili. Se presente, è necessario allegare anche il testamento.
Voltura catastale degli immobili ereditati
Dopo aver presentato la dichiarazione, è necessario aggiornare la titolarità degli immobili ereditati nei registri catastali tramite la voltura. Questo adempimento è regolato dall'art. 3 del DPR 650/1972 e, dal 2018, può essere eseguito automaticamente insieme alla successione telematica (Provvedimento AdE 28/12/2017).
In mancanza della voltura, gli eredi non potranno vendere o donare l'immobile, e rischiano sanzioni e blocchi patrimoniali.
Testamento, pubblicazione e quote di legittima
Se esiste un testamento (olografo, pubblico o segreto), è necessario pubblicarlo formalmente tramite notaio, come previsto dall'art. 620 del Codice Civile.
È importante verificare che il contenuto del testamento rispetti le quote di legittima, ovvero le porzioni di eredità riservate per legge al coniuge, ai figli e, in loro assenza, agli ascendenti (artt. 536 e seguenti c.c.). Il mancato rispetto può dar luogo all’impugnazione del testamento da parte degli eredi legittimari.
Altri documenti fondamentali
Oltre a quelli già citati, possono essere richiesti: documentazione sulle assicurazioni vita, contratti in corso (locazioni, mutui, utenze), dichiarazioni fiscali pregresse, attestazioni di eventuali donazioni effettuate in vita, visure camerali se il defunto era titolare di impresa individuale.
Anche la chiusura dei conti correnti, la richiesta della pensione di reversibilità e la voltura delle utenze domestiche richiedono certificati e dichiarazioni specifiche, talvolta con tempistiche strette.
Una pratica ancora molto tradizionale, da affrontare con attenzione
Nonostante l'avvento del digitale in molte aree della pubblica amministrazione, la successione rimane una procedura fortemente legata a modelli tradizionali, fatta di documentazione cartacea, verifiche incrociate, e rapporti diretti con notai, CAF, banche e uffici catastali.
Un piccolo errore o una dimenticanza può rallentare l'intero processo, generare sanzioni o persino rendere nulla la dichiarazione presentata. Per questo motivo, è fortemente consigliato affidarsi a professionisti esperti o a servizi specializzati che conoscono a fondo le norme e i passaggi richiesti.
Riferimenti normativi
Dichiarazione di successione: Artt. 28–31 D.Lgs. 346/1990
Quote ereditarie e legittimari: Artt. 536 e ss. Codice Civile
Testamento e pubblicazione: Artt. 587 e 620 Codice Civile
Voltura catastale: Art. 3 DPR 650/1972; Provv. AdE 28/12/2017
Esenzioni per enti: Art. 2, comma 47, Legge 662/1996