Detrazione spese funebri: cosa prevede la legge italiana
Quando si affronta la perdita di una persona cara, ci si trova anche di fronte a una serie di spese inevitabili legate al funerale. In questo momento delicato, è utile sapere che l'ordinamento fiscale italiano prevede la possibilità di detrarre una parte di queste spese nella dichiarazione dei redditi.
La normativa di riferimento è contenuta nell'articolo 15, comma 1, lettera d) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi - D.P.R. 917/1986), che consente di portare in detrazione dall'IRPEF il 19% delle spese funebri sostenute, su un importo massimo di 1.550 euro per ciascun decesso.
Questa misura fiscale ha lo scopo di alleviare parzialmente il carico economico sulle famiglie e sui soggetti che si fanno carico dell'organizzazione del funerale. È importante comprendere chi può beneficiarne, quali spese sono incluse e quali documenti sono richiesti.
Chi ha diritto alla detrazione delle spese funebri
A differenza di quanto accade per altre detrazioni fiscali, in questo caso il beneficio non è limitato ai parenti del defunto. La detrazione spetta a chiunque abbia effettivamente sostenuto la spesa, anche in assenza di vincoli di parentela. È quindi possibile che ad accedere alla detrazione sia un amico, un convivente o un altro soggetto che ha anticipato o coperto i costi del funerale.
Non è inoltre necessario che chi richiede la detrazione sia erede legittimo o testamentario. L'unico requisito richiesto dall'Agenzia delle Entrate è la documentazione fiscale comprovante la spesa e il pagamento da parte del richiedente.
Quali spese sono detraibili e quali no
La normativa consente la detrazione delle spese sostenute per il funerale e i servizi strettamente connessi al decesso. Tra queste rientrano, ad esempio:
– il cofano funebre
– il trasporto della salma
– la vestizione e composizione della salma
– la cerimonia funebre
– l’affitto della camera ardente
– i diritti cimiteriali e la cremazione
Sono invece escluse dalla detrazione le spese non essenziali, come fiori, rinfreschi, monumenti commemorativi, fotografie, lapidi artistiche o servizi accessori non strettamente connessi al rito funebre.
L'importo massimo su cui calcolare la detrazione resta comunque fissato a 1.550 euro, anche se la spesa reale fosse superiore. Il beneficio fiscale sarà pari al 19% di tale importo, cioè al massimo 294,50 euro per ogni decesso.
Documenti necessari per la detrazione nel 730 o Modello Redditi
Per poter usufruire della detrazione è fondamentale conservare e presentare i documenti corretti in sede di dichiarazione dei redditi. Occorre disporre di:
– fattura o ricevuta fiscale intestata al soggetto che ha sostenuto la spesa
– prova del pagamento tracciabile (bonifico, bancomat, carta di credito o assegno)
– codice fiscale del defunto
– codice fiscale del soggetto che richiede la detrazione
Nel caso in cui le spese siano state sostenute da più persone, è importante che la fattura indichi chiaramente la quota pagata da ciascuno e che ciascun pagamento sia documentato con mezzi tracciabili.
Alcuni casi particolari da conoscere
È possibile richiedere la detrazione anche nel caso di decesso di soggetti non fiscalmente a carico, come un genitore con propria pensione o un parente non convivente. Come già detto, il diritto alla detrazione nasce dal pagamento, non dal rapporto familiare.
In caso di funerali celebrati all'estero, le spese possono comunque essere detratte, purché siano documentate da fatture o ricevute valide secondo il sistema fiscale del Paese straniero, corredate da traduzione giurata se richiesto dall’Agenzia delle Entrate.
Le spese anticipate da un'assicurazione o da una polizza vita non sono detraibili da parte del beneficiario, poiché il soggetto che ha effettivamente sostenuto la spesa è la compagnia assicurativa.
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